lunedì 1 marzo 2010

3 punti pesanti



Azeta Cariparma vince sul campo dell’HC Monteprandone e, con questi 3 punti, può definitivamente stabilire di aver raggiunto l’obiettivo primario della stagione, la salvezza; ci sono infatti ben 17 lunghezze dall’Ascoli, ultima in classifica, e sole 6 gare da disputare. Ma più che guardare al fondo classifica, Parma Pallamano assapora invece una posizione di vertice, occupando solitaria la quarta posizione, con soli 4 punti di distacco dalla seconda e con una partita giocata in meno rispetto alle prime 3.
Quindi una legittima soddisfazione nell’ambiente ducale che avrà ora tutta la tranquillità necessaria per traguardare altri obiettivi stagionali.


Ma veniamo alla partita. Dopo un lungo viaggio, durato più del dovuto per problemi sulla rete autostradale, l’Azeta Cariparma si presentava sul terreno di gioco del Monteprandone deciso a pareggiare i conti con i marchigiani che, nel girone d’andata, avevano nettamente battuto un irriconoscibile Parma.
Dopo 4 minuti i gol di Grandi e del giovane Zerbini (nella foto con la maglia della formazione Under 18), classe 1994, portavano i gialloblù sul 3 a 1. Ma i locali non ci stavano e pareggiavano con Di Sabatino e Sciamanna (entrambi finiranno la gara con 9 gol ciascuno). Reazione del Parma che al 15° raggiungeva il maggior vantaggio di tutta la partita, 8 a 4. La fase finale del primo tempo vedeva però la reazione dei locali che agguantavano il pareggio, chiudendo la prima frazione di gioco sul punteggio di 11 a 11.
Secondo tempo più equilibrato con le due squadre che si sorpassavano in continuazione sempre rimanendo però in un margine massimo di 2 reti di scarto. A meno di 3 minuti dal suono della sirena il punteggio era di 25 pari, passano 2 minuti e segna Maffei per Parma, Time Out chiamato da Romandini, mister del Monteprandone, 30 secondi e Time Out questa volta da parte di Mister Fanti; a 8 secondi esatti dal termine Grandi segnava il gol della sicurezza che fissava il punteggio sul 27 a 25.

In complesso non una bellissima partita, con un Monteprandone più debole di quanto ci si aspettasse ed un Parma abbastanza lento nella sua manovra. Nota positiva la partita giocata, quasi per tutto il tempo e con 2 gol segnati, dall’atleta delle formazioni Under 16 e Under 18, Nicola Zerbini; praticamente nullo invece lo spazio per gli altri 4 giovani presenti a Monteprandone.
Prossimo appuntamento sabato 6 al Pala Del Bono per un attesissimo derby col Nonantola, sconfitto all’andata sul suo campo e, sicuramente, desideroso di riscatto.
Leggi il comunicato anche su:

13 commenti:

Anonimo ha detto...

behhhhh dai non esageriamo i giovani non hanno giocato!!!!!! Ferrari ha giocato e nonostante che appaia un giocatore anziano è dell'89 ............ 1889. Ma io penso che l'Allenatore Fanti lo usi per impaurire gli avversari ... e questa è senza dubbio una tattica moderna, studiata a tavolino, ragionata e produttiva.
Il tutto si sposa di buon grado con il commento del nostro caro addetto stampa che è stato giustamente collocato, da parmaPallamano, tra i big del confusionismo anni 60. Il confusionismo tanto per fare un poco di luce sull'arte, è un movimento che inizia tra il 55 e il 60 per continuare, seppur con diverse sfumature fino ai giorni nostri. Un chiaro esempio della corrente del confusionismo minimalista sono le scelte tattiche di Mr. Fanti, come appartengono di fatto alla corrente "do coio coio", certe formazioni schierate ad inizio stagione. Da non tralasciare in ultimo il movimento "sperema cla vaga be" spesso invocato nella scelta degli atleti di seconda linea per i cambi.
Un suggerimento allo staff e agli allenatori di Parma ... facciamo giocare i giovani, i giovani non mi stancherò mai di dirlo, però prima non dimentichiamo di insegnare loro come si gioca.

Naposatirico

Strobel ha detto...

Inanzitutto una risposta. Ai vari CLAX e SOCRATE (mi auguro vivamente che siate come me, SOLO appassionati e non dirigenti della società perché altrimenti … mamma mia che strategie!) vi pregherei di basarvi sui numeri, sui dati di fatto, non sulle vostre convinzioni. Non ci vuole molto, basta guardare il Roster della prima squadra. Togliamo i 90 e 91 (e Oppici, 89 ma novizio): qual è il più giovane giocatore del vivaio di Parma tra quelli che giocano ? Bertolucci Luca, classe 1983. Avete letto bene, 1983. Solamente un BUCO di 7 anni (90-83) oppure 8, visto che del 90 non vedo più nessuno. Quindi, secondo voi, in questo campionato che non è la Liga ma … (MA cosa, per piacere ?) il Parma può concedersi il lusso di non lavorare sui giovani ? Può permettersi tutto ciò ? Può permettersi che facciano tutti come un certo Andrea, classe 90, oggi infortunato, che con la sua ascesa in prima squadra, lo scorso anno, ha disimparato parte di quello che sapeva fare ? Vogliamo che anche gli altri facciano la stessa fine ? La società può permettersi di acquistare giocatori da fuori vanificando il lavoro fatto sulle giovanili ? Se è così, prego, fate pure.
E con ciò non fraintendetemi: sono completamente d’accordo con Napo (come capita spesso) facciamoli giocare, “però prima non dimentichiamo di insegnare loro come si gioca”.

Strobel ha detto...

Dopo una doverosa precisazione veniamo a noi.
Eccole le 10 domande di Strobel con qualche delucidazione (richiesta) e qualche piccolo aggiustamento. Chi deve rispondere ? A qualche domanda qualcuno ha già risposto, il chiarimento sull’esistenza di un codice etico innanzitutto. Venendo invece alle domande specifiche vedo che, grazia vostra, nel comunicato avete risposto alla domanda 1 (male), alla 5 (1 solo) e alla 6 (1 tanto, gli altri nulla, a dispetto del commento di parmapallamano dopo la partita di Carpi). Per loro natura la generalità delle domande hanno pochi interlocutori: l’allenatore, il suo eventuale staff tecnico, il Direttore Tecnico (o Sportivo, se l’avete). Mi piacerebbe veramente che vi deste delle risposte e che le possiate comunicare anche a noi. ECCOLE:
1) Come ha giocato la squadra nell’ultima partita ?
2) Se ha giocato male: perché ?
3) Se ha giocato male quali iniziative verranno intraprese dal prossimo allenamento per evitarne il ripetersi ?
4) Sono state provate tattiche, tecniche o quant’altro diverse dal solito ?
5) I giovani hanno giocato ?
6) Singolarmente quanto ?
7) Come hanno giocato (singolarmente) ?
8) Se hanno (singolarmente) giocato poco e/o male: perché ?
9) Se hanno giocato (singolarmente) male quali iniziative verranno intraprese dal prossimo allenamento (singolarmente) per evitarne il ripetersi ?
10) Tutti i tesserati hanno rispettato il Codice Etico ?

socrate ha detto...

Se posso da provare a rispondere a quanto richiesto da Napo e Strobel direi che quel ragazzo del '90 se era buono prima lo rimane, non diventa balordo tutto in un colpo, lo si vede dal campo. Una domanda giusta alla quale vi siete già risposti è " bisogna insegnargli come si gioca" e forse il problema sta nel manico non ci sono gli allenatori in grado di farlo. Delle domande poste da Strobel, a colpo d'occhio mi sembra più un processo all'allenatore, quando per le mani a ragione di Napo ha gente vecchia, infortunata e giovani non all'altezza "che non gli è stato insegnata la pallamano". Per ultimo il codice etico, bisognerebbe chiederlo ai dirigenti se si possono chiamare così.

Leonida ha detto...

Socrate, in onore al tuo nick, ammetti la tua ignoranza e evita di scrivere cialtronerie, per favore...

Strobel ha detto...

Caro Socrate posso chiederti perché sei incazzato col mondo ? Forse perché la notte non riesci a dormire e quindi ti metti a scrivere i commenti sul blog (visti gli orari degli stessi)?
Dal tuo commento si deduce che:
a) Se un giovane scalda la panchina per un anno mantiene inalterate tutte le caratteristiche che aveva prima
b)A Parma non ci sono gli allenatori in grado di insegnare
c)Il sottoscritto (Strobel) fa, con le sue domande, un processo all’allenatore
d)L’allenatore ha a disposizione gente vecchia, infortunata e giovani non all'altezza "che non gli è stato insegnata la pallamano" (eh sì, l’orario danneggia anche l’italiano)
e)I dirigenti della società sono sedicenti tali, chiamarli dirigenti è un’affermazione grossa.
Ecco di queste 5 cose che affermi, a mio parere, NESSUNA è vera.
Se la tua intenzione era di fare satira (alla NAPO) non si è capito, se invece pensi veramente quello che hai scritto ti faccio una domanda (è un vizio): perché segui la pallamano di Parma, sei forse masochista ? Ci sono alternative: in questi giorni ad esempio si parla molto di Flag Football.
Rileggi i miei commenti passati, io non ho mai fatto un processo all’allenatore, anzi credo, a parer mio, di averne in qualche modo perorato la causa; ho cercato di capire (e pungolare in tal senso) se esistono strategie a breve e medio termine e se, per supportarle, l’allenatore è lasciato solo oppure ha un aiuto dalla società.

Anonimo ha detto...

ricordiamoci che costruire è molto più difficile che distruggere.
Quindi poche regole ma buone e valide per tutti.

I giovani non giocano?? allora significa che l'allenatore non li ritiene all'altezza di poter scendere in campo. Se tale conclusione fosse vera le direzioni da prendere sarebbero due:
1) non c'è più nulla da fare, tecnicamente sono inguaribili e la battaglia è persa e allora lo si dice chiaramente e questi atleti vengono stralciati dalla lista dei papabili per l'A2 e sostituiti da altri (sempre che ci siano)
2) oppure se si ritiene che possano migliorare per entrare a far parte della rosa titolare, si deve dedicare gran parte delle energie per far si che ciò accada.

La mia modesta impressione è che nell'ambiente non ci siano le idee chiare, o ancor peggio non si sa cosa effettivamente si dovrebbe fare per avere giovani competitivi che possano sostituire le vecchie leve.

diceva bene Strobel che il gap tra l'anziano del 1983 e il giovane emergente del 1990 è enorme, non si faccia in modo che questo gap si estenda dall'83 al 93, senza sacrificare anche le ultime gocce di sudore e possibilità per integrare e rendere competitivi tutti i nostri ragazzi.

partiamo dalle palestre pesi, partiamo da un allenamento fisico atletico più moderno ed evoluto, e facciamo seguire al tutto una maturazione tecnica dei giovani insegnata da chi può veramente insegnare delle cose. Aboliamo le categorie rigide, tipo "io sono l'allenatore e faccio quello che dico io e non voglio intromissioni" chiediamo ad alcuni giocatori che hanno tirato la carretta per 10 anni e che sono visibilmente arrivati (e stanchi di allenarsi) di fare un poco di spazio ai giovani, non cannibalizziamo i giovani con altri giovani.

Facciamo in modo che la dirigenza abbia un lavoro più snello nel poter accoppiare persone che vogliono realmente collaborae anzichè farsi la guerra.

Abbiamo 7 o 8 tecnici un supervisore, facciamoli parlare, discutere, trovare delle soluzioni tecniche nuove, come la dirigenza si riunisce e discute per trovare nuovi spazi di crescita.

smettiamola di coltivare il proprio orticello e difendere le prorie posizioni con il cannone, perchè si potrebbe arrivare al punto di difendere solo se stessi, dopo che tutto è andato distrutto.

Un'altra considerazione: non si può continuare a far allenare la prima squadra con elementi che non fanno parte della società e che non hanno la minima idea di come si giochi a pallamano, perchè si falsa totalmente la prospettiva dell'integrazione e sviluppo del gioco, oppure con persone che vengono una volta al mese e s'inseriscono nei ranghi a far della confusione.
E' vero siamo buoni e non siamo professionisti ma dal prossimo anno io gradirei più disciplina in palestra, dico palestra e non dico Porto di mare come ora è.
Se questo è inaccettabile dai più allora diventa inaccettabile anche un benchè minimo progetto di crescita futura per questa società, ma penso che in generale questo possa valere per qualunque entità organizzata che ha degli obiettivi da realizzare.

Andrea Belli

Anonimo ha detto...

Mi intrometto per alcune considerazioni. In merito alla voragine '83 - '90 ritengo che la società abbia molte responsabilità. Squadre giovanili negli anni post -junior ci sono state fino ad arrivare alla loro
U19 e sfociare poi con alcuni ragazzi in serie C e B. E' normale che durante il percorso di crescita sportiva e personale alcuni prendano altre strade (nella vita non c'è solo la pallamano), ma alcuni hanno continuato nel cammino fino a quando hanno desistito perchè a loro sono stati preferiti o "l'anziano" intoccabile o il giovane più "goduto". La società non ha impedito che questo accadesse. Adesso le cose sembra stiano cambiando. Società, dirigenti (con pargoli in prima linea), genitori si stanno adoperando affinchè queste giovanili di belle speranze diventino il bacino per la prima squadra di domani. Attenzione però a non fare il passo più lungo della gamba. Mi sta bene che in situazioni di emergenza si portino tre quindicenni a casa del diavolo per riempire il referto alla voce "giocatori", però diamo a tutti loro la stessa importanza, non commettiamo errori già commessi in passato. Non facciamogli credere di essere già giocatori da serie A2, perchè non è così. Questi ragazzi in U16 fanno la differenza, è fuori discussione e per questo lasciamoli tranquilli nella loro realtà che va molto bene. Sono seguiti da due bravi allenatori, Bugno (che sa tirare fuori da ognuno di loro il meglio) e Freddi (che tecnicamente ha molto da insegnare) e facciamogli portare a termine una stagione che sia in U16che in U18 può dar LORO tante soddisfazioni.

socrate ha detto...

Caro Strobel non c'è lo con il mondo intero, cerco di poter dire il mio parere, anche se da fastidio, visto gli atteggiamenti ostici di che si crede di essere meglio di tutti noi, chissà cosa ha fatto per esserlo. Vedo molta gente che parla scrive ma poi sotto sotto cosa fà??? Continua a scrivere a parlare sempre di più. A spacciarsi come esperti di Pallamano, scopritori di talenti o maghi della pallamano. Sembra che a Parma ci siano i migliori allenatori della pallamano Italiana (qualcuno crede anche di esserlo a livello mondiale). I giovani sono quello che sono non basta allenarli per un giorno per farli diventare dei fenomeni, solo a Parma sono così, e un giorno bisogna farli giocare in prima squadra, il giorno successivo non bisogna farli giocare perchè sono troppo giovani, il giorno seguente sanno giocare il giorno dopo non sanno più giocare. Le annate certo mancano, non è così facile tirarli fuori dalle scuole, non avete mai provato a chiederlo a chi da anni lo fà e poi da chi li fate allenare, ma dite i nomi di questi fenomeni che ci sono e non allenano. Non deve succedere, bene allora da bravini tutti a cercare di risolvere il problema, Strobel dice di essere solo un appassionato e spera che gli altri lo siano anche loro e non dirigenti della società, sicuramente non far niente non si sbaglia. Non preoccuparti Strobel non sono incazzato. Forse ai miei tempi, sicuramente l'età della pietra, i giocatori si comportavano diversamente, per i giovani la prima squadra era un obbiettivo era un sogno. Adesso addirittura qualche allenatore è stato così bravo da fargli una propaganda negativa tanto che si vedono ancora oggi i risultati.Del resto che è stato tanto bravo mi sembra che ci sia ancora tra queste pagine. E poi scusate, il giocatore del '90 non mi sembra che amasse tanto la pallamano, visto che suonare la batteria era la sua passione o sbaglio? Sette otto tecnici e un supervisore, te lo raccomando pensa solo a uscire a cena, ma è una gabbia di matti ognuno si crede di essere un fenomeno, ci perdi solo del tempo. Comunque non abbattiamoci, buone notizie per il prossimo anno, i modenesi molto facilmente non ci saranno più, Grandi ha varie richieste Carpi, Nonantola, Romagna e Teramo. Pieracci sembra vicino ad accettare le lusinghe di Scuola Modena, Ferraresi sembra che lasci l'attività.I parmigiani in dubbio Faiulli, Maiavacchi e Ferrari che ormai è ora che smetta. L'allenatore forse bisognerebbe cambiarlo, si spera che la società si stia dando da fare per non rimanere a piedi come del resto ha già fatto l'anno passato sembra che da indiscrezioni si stia muovendo qualche cosa, strani movimenti nei corridoi del Pala Delbono, alcuni dirigenti sono stati visti appartarsi nella sala riunioni con dei tecnici. Certo che con un sfoltimento del genere puntare sui giovani sarà un gioco da ragazzi, non stiamo a preoccuparci per i risultati se tanto mi dà tanto visto il campionato di quest'anno, molto facilmente saremo nel girone A, la salvezza sarà alla nostra portata.

P.S.
Leonida mi dispiace che te la sia presa ma del resto forse non leggi quello che scrivi. Un consiglio da come ne parli la Pallamano non è sport per te.

Ulisse ha detto...

socrate, non dovrei risponderti ma è più forte di me. Voglio solo difendere a spada tratta e ancora di più se possibile, il ragazzo del'90 che suona la batteria invece di andare a giocare. Ho la fortuna di essere in contatto con Lui e mi chiede sempre filmati, partite, siti da consultare, curiosità, ecc ecc. Sai perchè non lo vedi più in palestra? Perchè "se vedo i miei compagni giocare dopo sto male due giorni".
Informati prima di parlare.
Hai il dente avvelenatissimo, e per me questa è già un mezza firma. Ma manca l'altra metà e, a mio avviso, chi è interno alla società dovrebbe firmarsi o palesare la sua identità.

PS: Se ti può interessare....non suona affatto la batteria.
PPS: Leonida non abbassarti al suo livello, al massimo dagli ragione...e magari una qualche lezione di italiano.


Galluch

parmapallamano ha detto...

Ragazzi, ritengo che si stia passando il limite e che il dibattito stia inesorabilmente prendendo la deriva dei più beceri talkshow televisivi, dove tutti danno addosso a tutti, con l'unico risultato di fare gran caciara e perdere di vista il senso delle cose.
Trovo poco interessante partecipare, anche solo da spettatore, ad uno spettacolo di così basso profilo. Se, giustamente vista la sede, ognuno con il proprio soprannome (vorrei sconsigliarvi di usare dei nick nella vita reale, fa molto nome d'arte così caro a meretrici, calciatori brasiliani e cantanti da sanremo) vorrete continuare a chiaccherare di pallamano seduti ai tavolini di questo bar virtuale fatelo pure, ma non dimenticate che ciò che produrrete saranno sempre e solo chiacchere da bar. Io personalmente, vista la piega, mi fermo qui e lascio sul campo i miei "adorati" nick. Nella vita reale sapete dove trovarmi.
Un saluto.
Andrea Zerbini,
aka parmapallamano,
aka chiefjoseph,
aka misterno.

Anonimo ha detto...

Dunque

Se si continua a vedere i problemi come insormontabili, presto lo diverranno anche le sciocchezze.
I giovani hanno passione per questo sport, ognuno a modo suo, c'è chi lo manifesta e c'è chi se lo tiene per sè. Basta scorrere la percentuale di partecipazione agli allenamenti!....
Per favore non giudichiamo le persone sugli atteggiamenti, che possono essere sovente fraintesi, ma valutiamo l'impegno e la passione che molti dei nostri ragazzi hanno sempre avuto per questo sport.
Ricordo a tutti che in palestra ci sono dei giovani che praticano la pallamano da almeno 10 anni e se tutto va bene finiranno la carriera con oltre 20 anni di pallamano sulle spalle; come lo chiamamo questo??? menefreghismo????
Quello che non siamo riusciti a fare, è mantenere una rosa allargata di giocatori per la prima squadra. Ovvero, si poteva avere 22 giocatori in palestra, tra i quali alcuni che avrebbero potuto essere convocati solo in condizioni di necessità, senza che si creasse il benchè minimo problema di gestione.
Se si vuole essere professionali si deve comunicare con i giocatori e si deve spiegare nei limiti delle competenze quali sono le strategie che li riguardano.
Quando si comunica ci vuole serietà e si devono usare le parole per il significato che hanno. "Eih non fare cazzate ... vaffanculo ... non rompete le palle ... piantala di fare lo stronzo" è un lessico che in ambiete amatoriale non paga, perchè nessuno è lì per prendere soldi ma solo per passione e la passione si integra con il rispetto reciproco. Quindi, adottiamo comportamenti professionali e rispetto per tutti per avere indietro un attaccamento ai colori della società che oggi vedo compromesso in modo rilevante.
Sono proprio i giovani i primi a soffrire questi atteggiamenti in stile cameratesco, ed allontanarli progressivamente dalla palestra. Come ha detto giustamente saròfranco, la pallamano non è la prima cosa della vita, impegnamoci almeno per far si che non diventi l'ultima.
Fior di atleti sono stati persi in questi anni, tra il menefreghismo generale ... ed è questo "tanto cosa ci vuoi fare" che deve essere combattuto. Per ora siamo stati a galla con atleti che vengono da fuori, ma da quanto appreso da Socrate, nessuno vuole restare. Male! forse hanno trovato poca chiarezza in società? o hanno mire di guadagni più lucrosi? o sono stanchi di viaggiare? non lo so, ma è certo che il progetto per avere una squadra di soli parmigiani non è pronto.
I tempi sono cambiati, la prima squadra diventa una responsabilità per i giovani, non un obiettivo, ma per far si che riescano a sostenere questa responsabilità, devono a loro volta essere sostenuti da chi gestisce il gioco, e non al contrario messi in isolamento a lottare con i soli propri mezzi.

Andrea Belli

Anonimo ha detto...

Per Zerbini

va bene che sei "Grosso" ma tre nick per una sola persona li aveva solo John Holmes ... che non sto a specificare....

pure io lascio sul campo i miei nick

asino con 5 zampe
uomo con tre gambe
giraffa con due colli
elefante con due proboscidi
rinoceronte con due corna ... (quest'ultima non l'ho mai capita)

Napallamano sempre più Napo