giovedì 5 gennaio 2012

La pallamano a Parma vista dal presidente della società ducale

La fine di un anno solare è solitamente un momento per fare consuntivi e preventivi per il futuro. Chi meglio di un presidente, anche se da poco in questo incarico, può vedere passato e futuro per la sua società ? Abbiamo perciò incontrato Francesco Fanti, presidente di Parma Pallamano e dirigente di Parma Handball United.


D: Francesco, come sono stati questi primi 5 mesi di presidenza ?
R: Intensi. Sicuramente parecchio diversi da come ero abituato fino a giugno dello scorso anno. Passare dalla panchina alla presidenza è un bel cambio di abitudini ma anche come modo di pensare e rapportarsi con gli altri. Rapportarsi con istituzioni e sponsor è ben diverso che rapportarsi con i giocatori.


D: Quindi quale preferisci?
R: Per via delle abitudini e per il fatto che sono stato ben 10 anni consecutivi in panchina conferma che il ruolo di allenatore mi è sempre piaciuto; fare il presidente di una società crea nuovi stimoli e nuovi punti di vista con i quali misurarsi. Entrambi sono ruoli sfidanti e difficili ma ora ho fatto il salto e voglio solo guardare al futuro dando il meglio e il massimo in quest'incarico.


D: Quali sono stati i cambiamenti societari, se ce ne sono stati, in questo periodo ?
R: Di cambiamenti ce ne sono stati diversi ad iniziare dalla struttura societaria che abbiamo reso più funzionale per poi proseguire con lo staff tecnico della prima squadra e con altre piccole novità nelle formazioni giovanili. Tutto questo per cercare di dare ad ognuno lo spazio e l'importanza adeguata al proprio impegno.


D: Parliamo proprio di giovanili, come stanno andando ?
R: Dal mio punto di vista stiamo andando bene. Sappiamo delle tante difficoltà che ci sono nel reclutare i ragazzi, in uno sport cosiddetto minore, ma questo non ci scoraggia. Rispetto allo scorso anno, anche grazie alla disponibilità del Comune di Parma, abbiamo aumentato le ore per gli allenamenti settimanali. Anche per Felino dobbiamo ringraziare il suo Comune che ci ha dato più spazi e, quindi, la possibilità di ampliare l’attività nel dopo scuola. Non dobbiamo poi dimenticare che dal mese di settembre abbiamo aumentato anche l'attività nelle scuole, sia della città che in paesi della provincia, anche paesi dove non eravamo mai stati. Tutto questo fa ben sperare per il prossimo futuro.


D: Le singole squadre, come stanno andando ?
R: Direi tutte molto bene, ad iniziare dall'under 14 dove abbiamo la squadra nelle mani di due buoni allenatori come Ferrari Matteo e Galluccio Filippo che hanno iniziato quest'anno con questo gruppo e i primi cambiamenti si stanno già vedendo. L'under 16 è un'ottima realtà che ha nel gioco la sua arma migliore, l'under 18, solita fucina di buoni giocatori, è attualmente a metà classifica ma sicuramente saprà esprimersi meglio. Voglio inoltre spendere due parole per il lavoro fatto negli anni scorsi che ci ha portato ad avere Lorenzo Piletti convocato con la nazionale Under 18 nell'ultimo stage di Lignano. Non so se Lorenzo sarà convocato per il prossimo torneo a Lagoa, in Portogallo, ma sicuramente questo deve essere di stimolo a tutto il movimento per continuare su questa strada.


D: All'appello mancano due categorie, l'under 12 e la A1 ?
R: Per quanto riguarda l'under 12 il campionato deve ancora partire ma abbiamo dei gruppi promettenti che sicuramente ci daranno soddisfazioni. Soddisfazioni che questa stagione abbiamo con la prima squadra grazie alla coppia di tecnici Luca Galluccio e Stefano Bolzoni. Sono riusciti a dare una buona impronta alla squadra e a tirare fuori il meglio da ogni singolo giocatore. L'obiettivo rimane la salvezza ma con gli 11 punti già in carniere sono molto fiducioso nella riuscita “anticipata” di quest'impresa.


D: Parlando di A1, avete preso una multa per offese razziste del pubblico nei confronti di un avversario
R: Purtroppo sì e, come da regolamento, l'abbiamo pagata. Da tutte le indagini fatte all'interno della società non siamo riusciti a capirne il motivo. Io ero fra i presenti e insulti di tipo razziale nei confronti di un giocatore del Leno non ne ho sentiti e questo me lo hanno confermato anche le persone che erano con me a vedere l'incontro. Gli arbitri hanno sentito qualcosa, occorrerebbe chiedere a loro. Comunque considero il capitolo chiuso.


D: Abbiamo visto che avete delle novità anche per i tifosi che non riescono a seguire la partita dagli spalti.
R: E' vero, da quest'anno abbiamo attivato la diretta radio sul sito web www.sportparma.com che ci permette di raggiungere via internet i tifosi che per vari motivi non riescono a raggiungere le partite casalinghe della prima squadra al Pala Padovani. Poi sempre per le partite in casa su Sport Parma si possono vedere le telecronache integrali in differita. Abbiamo quindi un buon seguito via web oltre al consueto calore di tutti i nostri tifosi e dell' Armata Ducale che ci sostiene con tanto vigore anche in trasferta.


D: Come vedi la pallamano italiana ?
R: Da appassionato e da tifoso posso dire che siamo tecnicamente inferiori a tante altre nazioni e colmare il divario tecnico, ma soprattutto organizzativo, non sarà facile. A livello tecnico si potrebbe cercare di copiare la formula che usa il baseball dove per almeno uno o due campionati non ci sono retrocessioni e, quindi, si può fare un buon lavoro per crescere i giovani; occorre inoltre fare campionati con più partite per renderli anche più competitivi. Ma è soprattutto a livello federale che occorre la maggiore spinta. Sarebbe importante sfruttare le idee e il modo di operare di altri sport, come ad esempio Rugby e Basket. Purtroppo per fare questo ci vogliono conoscenze, organizzazione e manager di cui al momento difettiamo e, quindi, si  naviga un po’ a vista.


D: Quale futuro invece per la pallamano a Parma ?
R: Al momento non lo vedo facile ma ci stiamo attrezzando. Ci sono difficoltà economiche come per molti, ma puntando sui giovani abbiamo la possibilità di vedere la luce in fondo al tunnel. Ci vuole pazienza e molto lavoro da parte di tutti dirigenti, collaboratori e allenatori, oltre allo sforzo delle famiglie che, per noi, sono sempre fondamentali. Purtroppo essendo uno sport poco conosciuto soffriamo delle debolezze a livello Federale. Tutto ciò ci penalizza rispetto ad altri sport ma al tempo stesso ci sprona a lavorare molto di più per andare avanti.


D: Per concludere con la "tua" società ?
R: Per quel che ci riguarda la parola d'ordine per l'immediato futuro sarà rigore che spero ci porterà ad avere nel prossimo futuro maggiori disponibilità da investire nella formazione degli allenatori e del settore giovanile. Il sogno nel cassetto rimane un palazzetto solo per la pallamano, chissà.


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